Pronto ad accettare eventuali richieste di risarcimento. Roma, 17 mar – “Caro appuntato”, comincia così una delle lettere che il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha scritto ai feriti e ai familiari delle vittime della strage di Nassiriya. Due pagine in tutto, dove il ministro comunica innanzitutto che “durante la conversione del decreto legge n° 152 del 2009, destinato alla proroga delle missioni internazionali è stata estesa – per iniziativa parlamentare – la norma che condiziona all’espressa richiesta del Ministro la punibilità di alcuni reati previsti dal codice penale militare di pace”. La norma in questione, subito ribattezzata dai media in “salva-generali” di fatto blocca i processi in corso ai comandanti della base italiana in Iraq, attaccata dai terroristi il 12 novembre 2003. Il ministro inoltre aggiunge di non avere ancora deciso se bloccare o no il processo (“Non ho fin qui maturato un orientamento univoco”) e si dice pronto ad accettare eventuali richieste di risarcimento (“Mi piacerebbe che fossero avanzate richieste serene e precise”, per individuare “il giusto livello di riparazione”). Spettacolare!
La lettera di La Russa – clic per ingrandire (Fonte SkyTG24)
Il Parlamento emana una legge da più parti definita incostituzionale e il ministro che fa? Sottolinea che la legge è di “iniziativa parlamentare”, come se lui fosse estraneo ai lavori assembleari, anche se qualche giorno fa non ha esitato a definirsi un “militante-ministro”. Osserviamo che un militante-ministro non può dirsi estraneo alle vicende legislative emanate da un parlamento dove la sua parte politica detiene la maggioranza e da ultimo proponiamo al ministro La Russa una riflessione: tutti quei morti di Nassiriya non le sembrano un motivo sufficiente per autorizzare i processi?
Il Parlamento emana una legge da più parti definita incostituzionale e il ministro che fa? Sottolinea che la legge è di “iniziativa parlamentare”, come se lui fosse estraneo ai lavori assembleari, anche se qualche giorno fa non ha esitato a definirsi un “militante-ministro”. Osserviamo che un militante-ministro non può dirsi estraneo alle vicende legislative emanate da un parlamento dove la sua parte politica detiene la maggioranza e da ultimo proponiamo al ministro La Russa una riflessione: tutti quei morti di Nassiriya non le sembrano un motivo sufficiente per autorizzare i processi?
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