Roma, 20 giu. – Le truppe italiane andranno via dall’Afghanistan alla fine del 2014 mentre per quanto riguarda la presenza dei militari italiani in Libano i tempi per un eventuale ritiro sono incerti, anche alla luce del “quadro più fragile” dell’area e di quello che sta accadendo in Siria. Lo ha precisato il ministro degli Esteri, Giulio Terzi. Intervistato a Radio Anch’io, il ministro si è detto “orgoglioso” di quando fatto dall’Italia in Libano: «L’Italia è stato il Paese che ha ideato e trainato Unifil», la missione Onu nel Libano meridionale. «Da allora è “nostra”, abbiamo avuto il primo comando e ci è anche stato chiesto di riprenderne la responsabilità di comando con il generale Paolo Serra», ma – ha aggiunto Terzi – «il quadro adesso è ancora più fragile dopo quello che sta succedendo in Siria».
Il caso marò «crea un’ombra che va rimossa nei raporti tra due Paesi amici come Italia e India» e i due fucilieri italiani del battaglione San Marco devono «tornare a casa rapidamente» ha inoltre affermato il ministro. Il titolare della Farnesina ha nuovamente escluso un blitz per liberare i due militari italiani e ha ricordato che nella vicenda ci sono stati “progressi significativi” che hanno permesso di ottenerne la scarcerazione mentre è in corso il processo che è stato aggiornato al 10 luglio. Terzi ha spiegato che c’è un negoziato con l’India sul quale ha detto di avere “motivi di fiducia”. (AGI)