
All’inizio degli anni 40 il futuro capitano dell’Exodus 1947 aveva cercato di arruolarsi nell’Armata Rossa per combattere contro i nazisti. Non ci riuscì, ma il caso gli offrì presto un’altra possibilità, molto più clamorosa. Ancorata nel fiume Potomac che bagna Washington c’era una vecchia nave per merci e passeggeri, la President Warfield. La nave era malmessa, tanto che non sembrò affatto strano che una compagnia chiamata Potomac Shipwrecking volesse comprarla per disarmarla del tutto. Fu così che l’Exodus 1947 cadde in mano a un’organizzazione di “terroristi ebrei”, come gli inglesi chiamavano i combattenti dell’Haganah, dell’Irgoun e delle altre forze di guerriglia anti-britannica in Palestina.
La nave rimessa su in qualche modo lasciò Baltimora il 25 febbraio del 1947 e fece rotta per il Mediterraneo al comando, appunto, di Yitzhak Aharonovitch, affiancato da una specie di commissario politico, Yossi Harel.
L’Exodus 1947 buttò le acque nel porticciolo di Sele, una cittadina francese di pescatori, non lontano da Montpellier. A bordo si stiparono 4515 profughi, la cui unica speranza era quella di arrivare in Israele. Ma, come abbiamo già visto, la Gran Bretagna era contraria a quel trapianto. Il viaggio della vecchia
